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«Eigentlich gleichen wir einander mehr, als wir denken!»

Südostschweiz
26.11.18 - 04:30 Uhr
ARCHIV

Das Zusammenleben der Sprachen und Kulturen in Graubünden: Das ist das Thema der Kolumne «Convivenza», die wöchentlich in der «Südostschweiz» und der romanischen Tageszeitung «La Quotidiana» publiziert wird.

Von Federico Godenzi

Während der herbstlichen Themenwoche der Kantonsschule Chur habe ich die Gelegenheit gehabt, eine Klasse der Italienischabteilung zu begleiten. Ziel der Projektwoche ist es, die jungen Studentinnen und Studenten der 4. Klassen für den kulturellen und sozialen Sonderfall unseres dreisprachigen Kantons zu sensibilisieren.

Es mag deshalb etwas sonderbar erscheinen, dass die letzten Tage der Studienwoche in Chiavenna stattfanden, doch mehrere Geschehnisse machten die Gelegenheit mehr als interessant. 400 Jahre nach dem Bergsturz von Piuro und wenig mehr als ein Jahr seit der Steinlawine vom Cengalo, welcher die Bergeller Ruhe gewaltig gestört und die Aufmerksamkeit des ganzen Kantons auf sich gezogen hat, dachte ich: Es ist doch opportun, einige historisch-geografische Reflexionen dieser Region zu widmen. Der Kanton Graubünden ist aufgrund seiner Geografie nicht gerade einladend, doch seine engen Täler, die Bergspitzen und Pässe wurden seit jeher bevölkert und erklommen. Sein besonderer Status als grundlegendes Drehkreuz zwischen Nord und Süd ist der Grund, weshalb der Kanton durch die Jahrhunderte eine bedeutende Rolle gespielt hat.

Während der Arbeitswoche hatten die Schüler die Gelegenheit, zahlreiche Alpenpässe wiederzuentdecken und zu überqueren und die Folgen einer rebellierenden Natur einzuschätzen, wenn sich Felsmassen von den Spitzen lösen und zu Tal donnern. Sie konnten auch einige bedeutende Orte besuchen, welche für die Entwicklung unserer Geschichte von Bedeutung sind. Gegen Ende erlebten wir die Symbiose mit den Schülern einer deutschsprachigen sowie einer romanischsprachigen Klasse, mit denen wir den Ausflug nach Chiavenna organisiert hatten. Gerade diese letzten Tage, auswärts und jenseits der Grenze, in einem fremden Land, das uns geografisch, historisch und kulturell aber nahesteht, entpuppten sich als grundlegend für das Verständnis unserer Realität.

Während einiger Spaziergänge im Kastanienwald hatte ich das Vergnügen, den Gesprächen der jungen Leute aus verschiedenen Regionen zuzuhören. Sie tauschten Informationen und Impressionen über charakteristische und kulturelle Aspekte ihrer Herkunftsregion aus. Dabei realisierten sie, dass alles in allem die gleichen Traditionen und Weisen sowie die Denkart der einen oder anderen Gegend oft nur einen anderen Namen oder einen «fremden» Akzent haben. Essenziell gleichen sie sich aber mehr, als wir es erwarten und zuzugeben bereit sind. Genau dies erzählte mir eine Schülerin am Freitagnachmittag, als wir im Zug über die eben verbrachte Woche plauderten: «Eigentlich ist es doch sehr seltsam: Wir gleichen uns viel mehr, als wir denken. Manchmal würde es genügen, einander etwas mehr zuzuhören, um einander besser zu verstehen. Und uns darüber klar zu werden.»

Federico Godenzi aus dem Puschlav hat an der Universität Freiburg italienische Sprache und Literatur sowie Geschichte studiert. Er lehrt er an der Bündner Kantonsschule Chur.

 

«In fondo, siamo molto più simili di quanto pensiamo»

Di Federico Godenzi

Durante la settimana tematica autunnale della Scuola cantonale grigione ho avuto l’occasione di accompagnare una classe di madrelingua italiana. L’obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare le giovani studentesse e i giovani studenti delle quarte classi alla realtà culturale e sociale peculiare del nostro Cantone trilingue.

Potrà sembrare un po’ strano, quindi, che le giornate finali della settimana siano state trascorse in quel di Chiavenna, ma varie ricorrenze rendevano l’occasione più che ghiotta. A quattrocento anni dalla frana di Piuro e a poco più di un anno dalla frana di Bondo, che ha stravolto la quiete bregagliotta e attirato l'attenzione di tutto il Cantone, mi sembrava opportuno collegare alcune riflessioni anche all’aspetto storico-geografico della regione. Il Cantone dei Grigioni non è uno dei territori più accoglienti, e tuttavia le sue strette vallate, i suoi picchi e i suoi passi sono stati da sempre popolati e scalati e il suo «status» di fondamentale crocevia tra nord e sud ha fatto sì che le sue terre abbiano ricoperto, nei secoli, un ruolo di non marginale importanza.

Durante la settimana le allieve e gli allievi hanno avuto quindi la possibilità di riscoprire e valicare numerosi passi alpini, di confrontarsi con le conseguenze di una natura che si ribella e si stacca dalle cime per rovinare a valle e di visitare alcuni siti significativi per lo sviluppo della nostra storia. Nelle ultime giornate, infine, abbiamo vissuto in simbiosi con le compagne e i compagni di una classe di madrelingua tedesca e di una classe di madrelingua romancia, organizzando insieme la gita verso Chiavenna. E proprio queste giornate conclusive, in trasferta oltre confine, in una terra straniera ma geograficamente, storicamente e culturalmente vicina, si sono rivelate fondamentali per la comprensione della nostra realtà.

Durante alcune visite, passeggiando nelle selve castanili e ascoltando i dialoghi nelle pause ricreative, ho infatti avuto il piacere di sentire le ragazze e i ragazzi delle varie regioni scambiarsi informazioni e impressioni su caratteristiche o aspetti culturali dell’una o dell’altra realtà, rendendosi conto che – tutto sommato – le stesse tradizioni, gli stessi modi di fare o di pensare hanno spesso unicamente un nome diverso e un accento “straniero”, ma nell’essenza si assomigliano molto più di quanto a volte ci si aspetterebbe o si sarebbe pronti ad ammettere. Ed è proprio questo quello che mi ha confessato di aver imparato un’allieva il venerdì pomeriggio, chiacchierando in treno a proposito della settimana appena trascorsa: «In fondo è davvero curioso: siamo molto più simili di quanto pensiamo... a volte basterebbe solo ascoltarsi di più per capirsi un po’ meglio e rendersene conto.»

Federico Godenzi, valposchiavino, ha studiato lingua e letteratura italiane e storia all’Università di Friburgo. Insegna alla Scuola Cantonale Grigione di Coira.

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